Mercoledì 22 marzo 2023
ore 18.00
Le Murate Caffè Letterario – Piazza delle Murate – Firenze

Nell’ambito della rassegna IDENTITIES. Leggere il contemporaneo, giunta alla VI edizione, l’Associazione culturale La Nottola di Minerva – con il contributo del Comune di Firenze, della Fondazione CR Firenze e dello sponsor Tram di Firenze S.p.A. – presenta:

Identità e cura

Tra cura e giustizia
per Elena Pulcini

Intervengono:

Dimitri D’Andrea, Sergio Givone, Giovanni Mari, Federica Merenda, Debora Spini

Modera la giornalista Maria Cristina Carratù

Con la partecipazione di esponenti di P.E.S.C.A.S. (Associazione dei Professionisti e degli Esperti per la Salvaguardia e la Cultura dell’Ambiente e della Salute).

Un evento dedicato alla filosofa Elena Pulcini, recentemente scomparsa, che si è dedicata ampiamente all’etica della cura. Ne parleremo con professori, studiosi e amici di sempre per raccontare il suo impegno, la sua visione prospettica e il coraggio.

Tra le sue pubblicazioni “La cura del mondo”, Bollati Boringhieri, “Felicità italiane. Un campionato filosofico”, Il Mulino, e in particolare l’ultimo libro “Tra cura e giustizia. Le passioni come risorsa sociale”, Bollati Boringhieri.

Tra cura e giustizia. Le passioni come risorsa sociale. Perché ci prendiamo cura degli altri anche quando non siamo legati da rapporti personali? Perché lottiamo per la giustizia anche quando non ci riguarda direttamente? Quali sono, insomma, i fondamenti motivazionali che ci spingono ad agire eticamente e ad adottare comportamenti socialmente empatici? La risposta a questa domanda richiede di interrogarsi sul ruolo delle passioni, per gettare un nuovo sguardo sui due paradigmi nei quali si riassume di fatto la proposta etica del nostro tempo.

Partire dalle passioni (come invidia e indignazione, paura e compassione, risentimento e amore), purché affrancate da ogni sospetto di irrazionalità, ci consente in primo luogo di pensare un’idea di giustizia diversa da quella che fonda il paradigma razionalistico corrente, per mostrarne piuttosto i fondamenti affettivi e distinguere tra pretese legittime e pretese illegittime di giustizia. In secondo luogo, ci consente di sottrarre la cura a una visione altruistico-assistenziale per mostrarne, insieme alla complessità emotiva non priva di aspetti perturbanti, le potenzialità di una forma di vita. Infine, permette di riaffermare, contro ogni riduzione unilaterale, la complementarità tra le due prospettive etiche, tanto più necessaria quanto più esse sono chiamate a misurarsi con le sfide radicali del nostro mondo globale: prima fra tutte, l’ampliamento dell’idea stessa di altro attraverso le due figure inedite dell’altro distante nello spazio (lo straniero, il diverso) e dell’altro distante nel tempo (le generazioni future).

Muovendosi attraverso i grandi classici della «simpatia» (Hume e Smith), la riflessione filosofica del Novecento (da Anders a Jonas, da Arendt a Derrida, da Mauss a Ricœur) e il dibattito contemporaneo (da Rawls a Sontag, da Gilligan a Nussbaum, fino a Foucault e Sloterdijk), Elena Pulcini si chiede quali passioni presiedano alla lotta contro l’ingiustizia e quali alimentino la capacità di una buona cura, confidando nella genesi di un soggetto emozionale: un soggetto che attraverso la dinamica interminabile della relazione con l’altro, sappia distillare dalle passioni la qualità etica e generativa capace di promettere un mondo migliore.

Nel corso dell’evento sarà presentato il libro Il Parco della Giustizia dell’Ambiente e della Salute (I libri di Mompracem), che racconta dell’omonimo progetto di giustizia e cura. Il progetto, coordinato dall’Associazione Pescas, vede fra i partner il Tribunale e la Corte d’Appello di Firenze, la Camera Civile e Erodoto 108, realizzato nel 2022 con il supporto del Comune di Firenze e della Fondazione CR Firenze. Nel Parco della Giustizia, dell’Ambiente e della Salute gli alberi sono testimoni che raccontano le storie di altri testimoni, diciotto persone che hanno fatto cose giuste per il bene degli altri, che si sono distinte nel campo della legalità collegata a temi e problemi di natura ambientale e sanitaria. Sono portatori o promotori di benessere o persone che con il loro impegno o il loro sacrificio hanno portato attenzione su problemi importanti riguardanti l’ambiente, la salute e la sicurezza.

Elena Pulcini (L’Aquila, 10 marzo 1950 – Firenze, 9 aprile 2021) è stata una filosofa italiana, docente di Filosofia sociale presso l’Università degli Studi di Firenze.

Al centro dei suoi studi le trasformazioni dell’età globale e dell’individualismo contemporaneo, la teoria delle passioni e l’etica della cura; negli ultimi anni si è interessata ai temi dell’ecologia e della giustizia intergenerazionale.

Laureata in Storia delle dottrine politiche a Firenze nel 1974, nel biennio 1976-77 ha studiato presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi con Charles Bettelheim. Dopo essere stata confermata ricercatrice presso il Dipartimento di filosofia dell’Università di Firenze, nel 1991 ha conseguito il Nouveau Doctorat presso l’Università di Paris III Sorbonne Nouvelle con una tesi su Rousseau. Dal 2001 ha insegnato Filosofia sociale presso il Dipartimento di filosofia dell’ateneo fiorentino. Ha fatto parte del comitato di consulenza della rivista Iride (Il Mulino), del comitato scientifico delle riviste La società degli individui (Franco Angeli Editore), Politica e società (Carocci Editore) e della rivista internazionale di filosofia e discussione pubblica Iris (Florence University Press)[7]. Nell’ambito dei suoi interessi per gli studi di genere, dal 2004 al 2007 ha preso parte al network europeo di ricerca “Athena” diretto da Rosi Braidotti presso l’Università di Utrecht.

evento facebook

Galleria Fotografica