Sabato 20 dicembre 2025 ore 19.00
Biblioteca delle Oblate  Sala Storica Dino Campana – Altana Marielle Franco – Via dell’Oriuolo, 24 – Firenze

Nell’ambito della rassegna IDENTITIES. Leggere il contemporaneo, giunta alla VIII edizione, l’Associazione culturale La Nottola di Minerva – grazie al contributo del Comune di Firenze e della Fondazione CR Firenze in collaborazione con la Biblioteca delle Oblate, Todo Modo e Tram di Firenze S.p.A., presenta il sesto appuntamento del ciclo Identità legami e scrittura – Aperitivo con Autore:

Identità legami e scrittura – Aperitivo con l’autore:

Giulio Busi

Il cantico dell’umiltà. Vita di San Francesco

Mondadori

Introduce Matteo Abriani

L’autore dialoga con Maria Cristina Carratù

Letture a cura di Federica Miniati

Musica a cura di Francesco Gherardi e Michele Staino

Una serata speciale in compagnia di Giulio Busi, storico delle religioni e saggista tra i più autorevoli del panorama contemporaneo, capace di unire rigore documentario e scrittura narrativa in ritratti intensi e sorprendenti.

L’incontro fa parte del ciclo Identità, legami e scrittura – Aperitivo con Autore, nell’ambito della rassegna Identities. Leggere il contemporaneo, che propone appuntamenti letterari con musica dal vivo alla Biblioteca delle Oblate.

La presentazione si terrà alle ore 19.00 nella Sala Storica Dino Campana, dove l’autore dialogherà con Maria Cristina Carratù, introdotto da Matteo Abriani. Le letture saranno affidate a Federica Miniati.

A seguire, il pubblico potrà salire sull’Altana Marielle Franco per un momento conviviale con vista sui tetti di Firenze, dedicato all’aperitivo e al firmacopie con l’autore.

Giulio Busi presenterà il suo nuovo libro Il cantico dell’umiltà. Vita di San Francesco (Mondadori), un ritratto inedito e sorprendente del santo di Assisi – ribelle e visionario, obbediente e inquieto – capace di incarnare la radicalità evangelica e di trasformare la spiritualità medievale in un’esperienza universale di umanità, fraternità e poesia.

Un’occasione per riscoprire, attraverso la voce di uno dei maggiori studiosi italiani, la figura di Francesco tra storia e mito, nel cuore della sua attualità.

Illetterato, sprovveduto, sognatore, Francesco d’Assisi è il «santo» per eccellenza. Ma è anche, nell’opinione comune, un personaggio fuori dalla storia, relegato nella sfera del misticismo e dell’utopia. Come mai, allora, la Chiesa decide di innalzarlo agli altari a soli due anni dalla morte, dopo un processo di canonizzazione tra i più brevi nella vicenda millenaria del cristianesimo? Francesco ribelle e antisistema o docile strumento nelle mani del potere ecclesiastico? Giulio Busi passa al vaglio le cronache dell’epoca, s’immerge nel mare sconfinato dell’agiografia, e poi dipinge un Francesco inedito, vigoroso, a tratti mite, più spesso provocatorio e intransigente. Quando è costretto, infatti, sa obbedire e accettare l’autorità. Ma è una scelta che gli costa, e da cui, ogni volta, riparte per inseguire la verità. Mentre attorno a lui la società scopre, e soffre, l’economia del mercato e del profitto, Francesco accoglie i lebbrosi, si unisce ai mendicanti, rivendica per sé un posto tra gli ultimi. Nei primi tempi, i benpensanti lo dileggiano, lo considerano un folle. Intanto, però, il suo carisma attrae sempre più seguaci. Nella primavera del 1212 Chiara d’Assisi, nobile per nascita, lascia i propri beni e la sontuosa casa paterna per seguire l’esempio di Francesco. È l’inizio di una consonanza spirituale che durerà tutta la vita. Ai «fratelli» che hanno cominciato a raccogliersi attorno al Poverello si aggiungono le «sorelle minori», ispirate da Chiara. Nel giro di pochi anni, il successo del movimento è travolgente. E i dubbi del fondatore diventano sempre più angosciosi. La Chiesa ha bisogno di un Ordine francescano forte, efficiente, solido. Ma lui riuscirà a difendere povertà e umiltà, a mantenere la semplicità delle origini? Al termine della sua esistenza, così breve e intensa, Francesco è malato, e deluso. Sembra sconfitto, ma nel momento più buio detta il Cantico di Frate Sole, splendido, gioioso inizio della letteratura italiana. Ringraziamento è l’esordio, inno la conclusione. Francesco lo sa, lo ha sempre saputo. La sorgente è una sola, un unico fine ha il creato. E ora il suo Cantico è libero di percorrere il vasto mondo. Che con lui se ne vada il dolore, assieme a lui si diffonda la lode.

Giulio Busi (Bologna, 1960) è professore ordinario alla Freie Universität di Berlino e presidente della Fondazione Palazzo Bondoni Pastorio. Ha scritto di mistica ebraica, di storia rinascimentale, della filosofia di Giovanni Pico della Mirandola. Collaboratore di lungo corso delle pagine culturali del «Sole – 24 Ore», ha uno stile letterario inconfondibile, incalzante e, al tempo stesso, documentatissimo. Per Mondadori ha pubblicato: Lorenzo de’ Medici (2016), Michelangelo (2017), Marco Polo (2018), Cristoforo Colombo (2020), Giulio II (2021) e Gesù, il ribelle (2023), Simboli del pensiero ebraico (2024) e Giovanni, il discepolo che Gesù amava (2024).

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